Omicidio Marruocco, l'orribile confessione del marito assassino: "L'ho uccisa perché..."
Vai al contenuto

Direttore: Alessandro Plateroti

Omicidio Marruocco, l’orribile confessione del marito assassino: “L’ho uccisa perché…”

coltello arma criminale

La confessione di Franco Panariello dopo l’omicidio Marruocco, la donna da cui si stava separando. L’ammissione sul braccialetto elettronico.

Nuovi dettagli sull’omicidio Marruocco, la donna ammazzata dal marito, Franco Panariello, a coltellate a Cerreto d’Esi, in provincia di Ancona. Dopo i dettagli del braccialetto elettronico a cui era obbligato l’uomo che aveva un ordine restrittivo verso la donna e sua figlia, ecco anche la confessione orribile del killer davanti al Gip.

Omicidio Marruocco, la confessione di Franco Panariello

coltello arma criminale
Leggi anche
Gabriele Maffeo trovato in un cassonetto: rivelazione shock dell’autopsia

Davanti al Gip, e alla presenza del legale Ruggero Benvenuto, Franco Panariello ha ripercorso, come riportato dal Corriere della Sera, le tappe che l’hanno portato ad ammazzare la donna, sua moglie, da cui si stava separando.

Il 55enne ha raccontato: “L’ho fatto perché volevo solo intimidirla e costringerla a ragionare con me, ma appena sono entrato nella stanza da letto lei era già sveglia e ha cominciato ad urlare. A quel punto l’ho colpita”. Solo dopo l’accaduto è arrivata sua figlia, anche lei rimasta coinvolta nell’aggressione. “Dopo è arrivata mia figlia”, ha spiegato il killer.

“In questa storia voi non mi avete mai voluto ascoltare. Vengono prese in considerazione solo le ragioni delle donne, noi non veniamo mai creduti”, ha provato a giustificarsi ancora Panariello in lacrime.

L’ammissione sul braccialetto

Terribile anche il dettaglio sul braccialetto elettronico che l’uomo era obbligato a portare in quanto colpito da un ordine restrittivo che gli avrebbe dovuto impedire di avvicinarsi alla moglie e alla figlia. Infatti, l’assassino sapeva bene che lo strumento di tracciamento e allarme non funzionava adeguatamente.

“Come lo sapevo? Perché sarebbe scattato l’alert quando non c’era alcuna ragione”. “L’ho detto una volta ai carabinieri di Fabriano, un’altra a quelli di Cerreto. Dopo una delle segnalazioni è pure intervenuto un tecnico per controllarlo”, ha raccontato.

Quella notte, la fatidica notte del delitto, invece, il braccialetto ha funzionato troppo tardi quando lui era già riuscito ad entrare in casa.

Riproduzione riservata © 2024 - NM

ultimo aggiornamento: 17 Ottobre 2023 9:21

Gabriele Maffeo trovato in un cassonetto: rivelazione shock dell’autopsia

nl pixel